PAN Y
AGUA
Bisognerebbe immaginarsi una creatura coraggiosa e intrepida che decide,
dopo aver percorso il camino di Santiago, di ripetere il meraviglioso
ANDA sulla strada che da Italia porta all'Europa. Un cammino di fede di
tutto rispetto e con uno sguardo al suo retroterra storico e non solo.
Immaginiamo l'andante partire da Viterbo ed incamminarsi verso Assisi.
Le tappe non sono poche, a seconda di dove deve arrivare, ma di certo
gli ostacoli saranno ancor di più. Intanto, gli alberghi: il costo degli
alloggi vigenti dovrebbero essere da spavento; gli albergues ospitali di
Castiglia-Leon e di Galizia sono e rimangono un pallido ricordo con i
pochi euro in cambio di ogni tipo di comodità. Per il mangiare problemi
non ci sarebbero: spaghetti se ne trovano dappertutto. Peccato che li
cucinino in localetti un po’ preziosi (vedi in Toscana, ad esempio) e
non proprio alla portata di tutte le tasche.
E l'acqua? Le poche fonti che ci sono dispensano solo qualche goccia di
vino "tinto" e se il Nostro non ha provviste nella propria "calabaza" si
troverà presto (al 2° km) all'asciutto. Si sa, è da un pezzo che non
piove e l'acqua in Italia serve soprattutto ad innaffiare giardini e
automobili. Però, che importa? In fondo le tappe non sono così numerose
come a Compostela. Reperti storici e monumentali, tipo chiese ed edifici
antichi, saranno rigorosamente chiusi al passaggio del nostro intrepido
pellegrino. Le scuole saranno tutte sprangate e trovare un "servicio"
sarà un'impresa ciclopica. Ma quanti boschi, appena ustionati,ci saranno
in giro? Il sacco a pelo e lo zaino peseranno sempre di più perchè, se
da tre mesi non viene giù un goccio d'acqua, in dieci minuti ne cadrà
così tanta quanta ne è caduta in dieci anni. Mentre il Pellegrino dorme
beatamente sotto la sua tenda. E siamo appena a Pistoia! All'audace,
nessuno ha detto che un grande ardimentoso (forse anche un po’
interessato) ha adottato un monastero- San Nicolas- nella meseta tra
Burgos e Leon, e lo sta dotando di pannelli solari e dei mezzi più
sofisticati della tecnologia ecologica, messi a disposizione da
succulenti capitali giapponesi. Per adottare una piccola pieve, che so,
vicino a Piacenza, non basterebbe il bilancio dei Canali del Cavaliere.
Della straordinaria avventura a piedi, il Nostro navigatore riporterà
vesciche – ampollas - tra le dita, sotto i piedi, e un male alle spalle
che gli ricorderanno per sempre lo zaino. Animo, podonauta, forse
qualcuno si interesserà ai tuoi viaggi tribolati e si deciderà a creare
tappe decenti sul suolo italico e un'ospitalità degna di questo nome!
Intanto accontentati dei grugniti con cui ti hanno salutato i rozzi
contadini della Padania superiore: erano saluti benevoli e auguri. Per
l'oggi oscuro e imperscrutabile conserva gelosamente il tuo "pan y agua".
N.B.
Il Camino di Santiago è segnalato per quasi mezzo km ogni volta. Si
incontrano altri pellegrini e gente locale che ogni volta ti saluta e ti
augura "buen Camino!". C'è un bar ogni 2-3 km e un distributore di
bibite ogni 8 (e danno il resto!). Lo può testimoniare il mio amico e
compagno di viaggio, Werner, che ne ha un elenco completo da Colonia a
Santiago. Segnaliamo quelli di Barbadelos, località intitolata a questi
ritrovi latini e adesso anche europei.
Per quanto tempo ancora continueremo a sognarci Santiago e le tracce del
suo millenario sentiero galattico, tenendoci stretto il nostro pan e a
contarci le gocce della nostra preziosa agua?
Di ritorno dal Camino di Santiago -800 km a piedi- il giorno 28
settembre dell'anno di grazia 2004, dopo 40 giorni di marcia
AMBRA LUNA BAMBINI
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