Soglia di  (in)tolleranza ogm: “il cavallo di troia” per la

dittatura agroalimentare delle multinazionali

Intervista a Giuseppe Altieri

 

Da vari mesi,  il dibattito  sulla nuova minaccia che viene dall’ovest  la nuova perversa invenzione per mettere in ginocchio i coltivatori e i consumatori, è incandescente, nonostante questo, si alimenta  nell’indifferenza dei grandi mezzi di “infrodazione” tutti i mass media legati con il  patto pubblicitario, all’industria (che usa prodotti ogm) sono imbavagliati.   Questioni come quella del  Regolamento UE, nel quale si stabilisce la soglia di tolleranza dello 0,9 %, e lo scandaloso  Decreto del Ministro che vorrebbe trasformare in biomasse le coltivazioni OGM illegali, (un modo assolutamente subdolo per la penetrazione  OGM sui raccolti, corpo del reato da distruggere senza pericolosissimi passaggi intermedi dalle modalità assolutamente contaminanti) e permettere la convivenza tra le varie coltivazioni e gli OGM,  sono le nuove grandi questioni sul già noti diabolici disegni: la volontà di furto e di brevetto sulla varietà dei “geni” della natura, la penetrazione del mercato attraverso la contaminazione,  il raggiro legale, affinché nessuno possa dire più no agli OGM.  La prima cosa che chiedo al Prof. Giuseppe Altieri è di chiarire ai lettori quali sono i rischi per la salute, visto che la maggior parte dei consumatori, tra quelli che ne sono a conoscenza,  ne relativizza l’entità.

 Il dibattito scientifico intorno agli OGM, tra sostenitori per lo più pagati dalle multinazionali e oppositori per lo più liberi ricercatori  al servizio dell’umanità, è  pesante, Ad oggi , quali sono i principali pericoli  degli OGM, riscontrati ?

Quando si mescola forzatamente il DNA di diverse specie viventi è come se rompessimo una barriera che la natura ha creato poiché le diverse specie hanno un dna adattato alla propria evoluzione. E’ pertanto impossibile prevedere cosa succederà nell’organismo transgenetico in quanto la manipolazione genetica condizionerà tutto il dna dell’OGM. Farei il parallelo con i pesticidi, la diossina e i rifiuti radioattivi, sostanze genotossiche che creano mutazioni (inquinamento genetico) con conseguenze sotto gli occhi di tutti. Gli ogm aumentano l’inquinamento genetico a dismisura in chi se ne alimenta, con l’aggravante della diffusione , contaminazione e riproduzione dei geni modificati artificialmente, che sfugge al controllo. Necessitano lunghe ricerche sui pericoli per la salute e l’ambiente, e sono state pubblicate solo le prime evidenze, ma di sicuro è scientificamente impossibile l’innocuità degli ogm, che sono i frutti di una tecnologia riduzionista intrinsecamente pericolosa in quanto produce sostanze sconosciute, con rischi in individui sensibili. Ad esempio lieviti transegetici per produrre la birra, vino, sviluppano prodotti secondari della fermentazione a livelli mutageni. Il latte prodotto con ormoni geneticamente modificati  secondo M. Smith ha aumentato in modo significativo i casi di cancro alla prostate e alla mammella, egli dice che in Gran Bretagna,  le allergie cutanee sono cresciute del 50% a causa della soia geneticamente modificata importata dagli USA. Sulle pagine del suo libro “Seeds of deception” (semi dell’inganno)  viene spiegato come i cibi ogm provocano intossicazioni, allergie e possono provocare anche il cancro. A Cancun il Prof. Smith, ha denunciato come nel processo della creazione dei cibi OGM, sia possibile il trasferimento negli organi umani di una categoria di geni, i così detti promotori, che permettono di attivare il trans-gene. Questi geni molto resistenti sono considerati responsabili di imprevedibili effetti sulla salute, saltando da una parte all’altra del DNA, compresa la potenziale crescita di cellule pre-cancerogene. Il DNA Anomalo e non completamente digeribile comporta inoltre rischi di nuovi patogeni batterici e virali per scambio genico tra i microbi nell’apparato digerente  e problemi sui villi intestinali che lo assorbono .Ciò che va sottolineato e che la violenta “forzatura genetica” crea instabilità nel tempo con conseguenti problemi di validità dei test di nutrizione. Ciò rende impossibile la dimostrazione di innocuità di un ogm. Ne consegue il principio scientifico di non “equivalenza” tra ogm e specie di derivazione: il contrario di quello che affermano le multinazionali. Vanno definiti protocolli scientifici di valutazione dei rischi da commissioni indipendenti, i cui membri non abbiano contatti di qualsiasi tipo con produttori o titolari di diritti su ogm. I risultati degli studi devono essere pubblicati su riviste autorevoli: quello che non fa la Food and Drug Administration quando autorizza la vendita di ogm. Ecco, nei confronti di questi rischi è accettabile secondo te, una soglia di tolleranza? Io penso che stiamo semplicemente perdendo l’istinto di conservazione della specie.

Siamo purtroppo ben lontani, da quando il “principio di precauzione” e dimostrazione di innocuità bloccò  gli ogm in Europa. Oggi invece si parla apertamente di togliere la moratoria precauzionale a fronte di presunte “chiare norme di etichettatura”

Molti non sanno che l’industria alimentare da almeno 6 anni, può farne uso di derivati da coltivazioni di soia e mais geneticamente modificate,  e che il latte come  moltissimi prodotti che le mamme danno fiduciose ai loro figli potrebbe contenere OGM, come deve muoversi secondo te, il consumatore, per evitare “le trappole tese in questa giungla del nuovo mercato globalizzato  Certamente le  industrie  non possono dichiararsi “ogm free” a causa della soglia di tolleranza, se non si trovano etichette sugli scaffali, non vuol dire che non ci sono gli ogm. Oggi è meglio acquistare alimenti direttamente dai produttori agricoli che, come dimostra la mobilitazione della Codiretti (grande maggioranza) e di centinaia di migliaia di addetti del biologico, sono assolutamente contrari agli ogm, più costosi, meno produttivi e soprattutto sottoposti a “diritti sul raccolto”. Oggi la tradizione agricola tipica e biologica mediterranea, libera da ogm, sta acquistando i mercati mondiali. Una sfida entusiasmante, se riusciremo a non farci bombardare dal polline transgenetico che tutto contamina. Il 50% degli americani ha capito che si  fanno grossi affari importando i nostri alimenti tipici e non esportando schifezze trangenetiche.

Cosa intendi dire esattamente quando parli di “manipolazione genetica dei leader ambientalisti”?

Devo purtroppo confermare che negli ultimi anni  stanno conducendo solo battaglie di retroguardia “per limitare i danni” diventando di fatto  “paladini delle disfatte”. Ciò accresce il senso di impotenza che castra la volontà di cambiare le cose ognuno nel suo piccolo, dove si può fare invece moltissimo.Va chiesta la revoca di tutti gli ogm con retroattività del principio di precauzione” e non la trattativa meschina sulla tolleranza accettabile senza etichetta, come quella condotta con Prodi prima del voto europeo laddove l’emendamento degli ecologisti era per lo 0,5% contro lo 0,9 % approvato. Il voto parlamentare non rispetta la sovrana volontà e libertà del popolo europeo. La presupposta impossibile produzione di alimenti e sementi 100% ogm free è assolutamente fuori luogo in Europa, dove le coltivazioni trangenetiche sono ancora vietate. La scusante del “tutto contaminato” per accettare tolleranza è la mistificazione più pericolosa perché può indurre le persone comuni considerarle inevitabili.

Con la  nuova soglia di tolleranza “La agrodemocrazialimentare” rischia di riportare una  sconfitta epocale,  puoi  svelarci attraverso quali mosse possono farci e farle scacco matto?

Innanzi tutto soglie di presenza senza etichetta impediscono di evitare i rischi da ogm, ovvero di individuare alimenti “ogm free” al 100%. I pericoli degli ogm non dipendono dalle quantità di assunzione ma dalla presenza di geni che possono moltiplicarsi e creare modificazioni genetiche in chi se ne alimenta. Il diritto di libera scelta e completa informazione è sancito dai trattati sul commercio. Solo i prodotti biologici hanno “tolleranza zero ogm” e, casualmente in questi anni hanno moltiplicato i fatturati arrivando al 12% nella superficie coltivata italiana, con una domanda molte volte superiore all’offerta. Un trend economico senza precedenti, nonostante i prezzi elevati per le speculazioni di nicchia a danno di produttori e consumatori. Ma la chiave nella questione etichette è nel sistema dei controlli e  mi spiego: presenza/assenza (prc-quantitativa) rileva ogni particella di dna-ogm, moltiplicato da enzimi sensibilissimi con controlli semplici ed agevoli (con presenza si dovrebbe etichettare). L’analisi quantitativa è invece complessa costosa ed imprecisa perché la moltiplicazione del DNA dipende da molti parametri difficili da standardizzare, con elevati margini d’errore sulla reale percentuale % di ogm nel prodotto di partenza, il tutto amplificato dal fatto che i diversi laboratori non hanno perfettamente identiche condizioni di estrazione ed analisi del dna. Introdurre una soglia di tolleranza consente di non etichettare praticamente nulla, in quanto le ditte possono contestare le analisi di prima istanza, che rilevassero ogm  superiori alle soglie, e chiedere revisioni all’Istituto Superiore di Sanità, una sorte di Cassazione che spesso applica metodiche differenti e annulla di fatto il faticoso lavoro di repressione delle frodi. !  Il sistema di legalizzazione delle frodi con le contro analisi è tipico di molti problemi alimentari, quali le farine animali in zootecnia, BSE, ormoni, antibiotici e pesticidi per i quali,  nonostante il referendum, non si è ancora stabilita la sommatoria dei residui che si possono trovare negli alimenti. Ed è uno scandalo che purtroppo ha trovato attori e comparse  che sono sopravvissuti in ogni governo.  Ma oltre a questa vera e propria "legalizzazione delle frodi alimentari" i documenti europei prevedono ipotesi di “coesistenza” tra coltivazioni transgeniche, biologiche e tradizionali con delega agli stati membri per la definizione delle misure pratiche di tutela delle singole filiere ogm free. Si rischia pertanto che vengano autorizzate a breve semine di ogm e/o "tolleranze di sementi transgeniche nelle varietà di semi naturali". Le indiscrezioni segnalano proposte intorno allo 0,3% - 0,5%, in un documento che verrà discusso nel prossimo Consiglio dei Ministri UE. Una vera e propria  catastrofe che provocherebbe la contaminazione di tutta l'agricoltrura  europea tradizionale e biologica!  I burocrati sono partiti da un presupposto assolutamente errato, secondo il quale  è “impossibile produrre alimenti, mangimi e sementi 100% liberi da ogm”, affermazione assolutamente fuori luogo in Europa, laddove al momento le coltivazioni transgeniche sono vietate e la tolleranza di ogm nelle sementi è zero. Un seme su mille (0,1%) è in grado di contaminare infatti migliaia di altri semi: una sola pianta di mais transgenico produce milioni di granelli di polline che  originano semi transgenici.

Da quello che dici, la situazione è molto grave, ma non ancora compromessa, visto che l’Europa ha ancora ampi margini di manovra, proprio per questo  bisogna partire da essa, per la “reconquista” della nostra identità culturale, “colturale”, economica e politica, quali le contromosse più urgenti, contro questo  colpo di coda del colonialismo storico geneticamente modificato?   

L’Europa deve dichiararsi area continentale ogm free per difendere migliaia di prodotti tipici e biologici tradizionali con “tolleranza zero ogm nei semi” Gli USA non hanno semplicemente nulla da difendere in questo senso. Bisogna vietare importazioni di alimenti ogm vivi (semi di mais per alimentazione zootecnica) altrimenti piccoli contadini hobbisti possono seminarli inconscentemente creando problemi agli agricoltori vicini, la semente selezionata è infatti  molto più costosa. Sono necessari controlli doganali all’estero e monitoraggio continuo su sementi e coltivazioni, applicando “la responsabilità dei titolari dei diritti” di proprietà e commercio ogm in caso di inquinamenti dolosi e colposi, e sanzioni adeguate al danno generale, denunciare le multinazionali al WTO e all’antitrust per il non rispetto della libera concorrenza di produzione. “Liberare il mercato dal Liberismo” dei monopoli. I coltivatori diretti e consumatori devono marciare su Bruxelles per difendere le tradizioni alimentari europee, contro il golpe  di un’oligarchia irresponsabile che sta svendendo millenni di biodiversità e patrimonio culturale dei nostri avi, lasciando ai figli un futuro da animali all’ingrasso. Tolleranza zero sulle sementi ed etichettatura completa degli alimenti contenenti ogm. Alzare il livello della vertenza scientifica e politica sulle biotecnologie” che si può e si deve ancora vincere, con uno sforzo grandioso di informazione scientifica e pressione sui vertici decisionali, per fermare la “Dittatura Transgenetica agroalimentare” che, con la sua tattica delle soglie di tolleranza, avanza velocemente sulle ali del vento con un esercito di insetti armati di polline. Le tecnologie “transgenetiche” sono armi potenti di dominio planetario che vanno sottoposte a rigidi controlli internazionali, come avviene per l’energia atomica, in quanto possono sfuggire al controllo degli stati sovrani. Adeguando così la velocità della tecnologia a quella della scienza e della politica per evitare crimini contro l’umanità.Non è possibile la coesistenza tra coltivazioni transgeniche, agricoltura tradizionale, DOP e biologica e nelle  sementi è necessaria Tolleranza Zero di ogm. L’Europa è in grado di produrre semi localmente (20 anni fa eravamo autosufficienti). E anche se oggi dipendiamo in larga parte dagli Usa stanno crescendo le ditte sementiere europee ogm free, grazie al divieto delle coltivazioni transgeniche  e allo sviluppo dell'agricoltura biologica. Anche le multinazionali potrebbero produrre seme ogm free in Europa se lo volessero. Oggi al mondo poche aree si coltivano a ogm (3%) e solo in USA, Canada, Argentina e Cina. Non si spiegano pertanto le contaminazioni delle sementi rilevate in questi ultimi anni in Italia e in Europa se non con una volontà deliberata.              La legge sulla “purezza varietale” non consente presenze di semi diversi da quelli etichettati nelle confezioni e le soglie di tolleranza  riguardano contaminazioni di specie diverse (semi di infestanti) e non di varietà della stessa specie. Tuttavia gli inquinamenti di ogm in Europa oggi sono minimi e gestiti adeguatamente vengono bonificati, cosa impossibile se le coltivazioni si ripetessero negli anni e si introducessero soglie di tolleranze ogm nelle sementi. Sui semi importati devono essere applicati controlli doganali  in partenza all'estero e monitoraggio continuo delle coltivazioni, applicando la “responsabilità dei titolari dei diritti” di proprietà e commercio di ogm, in caso di inquinamenti dolosi o colposi, con sanzioni adeguate al danno generale, come ha fatto il Piemonte, rifiutando il protocollo firmato da alcune Regioni dove addirittura i campi di mais contaminati illegalmente con ogm (Corpo del Reato) dovrebbero essere ritirati dalle stesse ditte sementiere (Responsabili del reato) e venduti al miglior prezzo di mercato per produrre etanolo. Le associazioni degli agricoltori devono immediatamente ritirare le loro firme  da questo accordo illegale e incostituzionale, tra l’altro non firmato dal Ministro Alemanno bensì da un Direttore generale del Ministero, senza consultare l’Ass. Sementieri Mediterranei Italia. I responsabili di reati diventano legislatori, in questo caso senza neanche essere stati eletti dal popolo.

Puoi spiegare ai nostri lettori, l’entità del pericolo, che comporterebbe, l’applicazione degli ultimi atti legislativi del ministero dell’Agricoltura e in  particolare le proposte del Ministro Alemanno? Una sorta di ulteriore legittimazione dell’illegalità? Un ulteriore buy pass per questo abuso di potere planetario, senza precedenti nella storia dei popoli?

 L’idea del Ministro Alemanno di creare delle zone geografiche omogenee per gli ogm non ha nessun senso scientifico dal momento che il polline sfugge al controllo e gli ogm si riproducono. Una regola fondamentale per la convivenza civile e pacifica  enuncia che "la libertà di ognuno finisce quando inizia quella degli altri "e chiunque  volesse coltivare ogm (in ogni caso una ristrettissima minoranza in Europa, probabilmente le stesse multinazionali proprietarie di aziende agricole) non rispetterebbe la libertà  degli altri agricoltori, contaminandone le coltivazioni, sottoposte ad una vera e propria "violenza  sessuale" transgenica di tipo vegetale.  Per questo, se fossi Alemanno starei molto attento a sottovalutare il maggiore pericolo degli ogm: creare conflitti tra gli agricoltori. La violenza transgenica potrebbe degenerare in legittima difesa... ma questa è cosa pericolosa e sono sicuro che gli agricoltori italiani non lo permetteranno. No agli "orgasmi” transgenici!, insomma, innaturali e illiberali. In India 15.000 contadini si sono suicidati, avendo perso la terra causa i debiti contratti per coltivare cotone transgenico, distrutto dagli insetti resistenti e oggi più di 15 milioni di agricoltori tradizionali, guidati dal Prof. Nanjundaswamy, convincono gli altri a distruggere i campi transgenici, perchè il gene ”terminator” sterilizza i raccolti. Non  basta quest’esempio?

Faccio appello pertanto alle associazioni di categoria agricole affinchè distruggano tutti i campi illegalmente contaminati da ogm e si rifiuti ogni ipotesi di  "coesistenza". Abbiamo oggi grande sensibilizzazione nei coltivatori, diretti interessati che rischiano fallimenti e perdita della terra a favore di grossi gruppi multinazionali e bancari, che hanno già messo le mani sulla proprietà rurale indebitando gli agricoltori. E i consumatori  sono nella stragrande maggioranza per un’Europa libera da  tutti gli  organismi transgenici (alimenti, sementi, animali, microrganismi) e per una moratoria al rilascio ambientale di ogm. L'ipotesi di modificare le norme inserendo tolleranze di ogm nelle sementi, sopprimerebbe  il settore economico “ogm free” vitalissimo e di sicurezza per il consumatore. I prodotti biologici "Made in Italy" 

Gli USA minacciano denunce alla WTO per ostacolo alla libera concorrenza. Ma ciò non può riguardare le coltivazioni  transgeniche in quanto sono esse il “vero ostacolo al libero mercato” perché è impossibile evitare le contaminazioni delle altre  filiere (biologiche, tradizionali, DOP). Il polline ha ricadute di centinaia di chilometri, come quelli percorsi da alcuni insetti e inoltre distrugge la biodiversità genetica delle varietà locali che si “incrociano” con esso. I controlli sarebbero impossibili e i costi proibitivi e verrebbe a crearsi un “monopolio ogm di fatto”, protetto addirittura dai brevetti sui geni, ovvero di diritti anche sui raccolti, cosa pericolosissima per l'indipendenza economica degli agricoltori. Tutta l'agricoltura verrebbe contaminata, un atto di violenza contro la libertà, semplicemente Inammissibile. Tutto questo ha portato in varie parti del mondo, situazioni catastrofiche, di gente completamente ridotta alla fame, che si è suicidata (come in india)

Una “dittatura transgenica agroalimentare” che tenta di insediarsi attraverso il golpe silenzioso delle "soglie di tolleranza di ogm " negli alimenti e nelle sementi. Infine è oramai urgente un Referendum Europeo e Nazionale sugli ogm, come previsto nelle norme che sicuramente possiamo e dobbiamo vincere.

Un altro mondo è ancora possibile, amen.             

                                    Marta Ponti 

 

Giuseppe Altieri Professore di agroecologia e entomologia Agraria presso l’Istituto Agrario di Todi,  E’ in contatto e collabora da anni con alcuni massimi scienziati mondiali indipendenti che si occupano di agricoltura biologica, pesticidi e OGM. Dirige ARGENOVA equipe di  esperti  di supporto ai coltivatori biologici ha collaborato e collabora a numerose inchieste televisive e giornalistiche sui temi sopraccitati (ambiente Italia, Report, Rai Educational ecc.).