Siamo saliti a Barbiana

La quinta edizione della Marcia di Barbiana

 

Ancora una volta, domenica 21 maggio 2006 siamo saliti a Barbiana per la quinta edizione della marcia che, nel ricordo di don Lorenzo Milani e della sua opera, è promossa dal “Centro di documentazione don Lorenzo Milani e scuola di Barbiana”, che ha sede a Vicchio (Firenze).

Ed è proprio da questo centro del Mugello che siamo partiti “senza bandiere e senza slogan, ognuno col suo passo e con le sue speranze”, per riaffermare ancora il nostro impegno per una scuola di tutti e di ciascuno, dove valori condivisi quali la libertà, l’uguaglianza, il pluralismo e la solidarietà, intesi come pratiche agite, siano alla base del fare scuola quotidiano.

Stavolta avevamo nelle orecchie il fresco riferimento esplicito al prete fiorentino ed al suo alto magistero, fatto dal neo-presidente della Camera Fausto Bertinotti nel discorso seguito alla sua elezione. Ma la sorpresa più positiva ci è venuta dalla partecipazione, ripresa dalle tre reti Rai, del nuovo ministro dell’Istruzione Giuseppe Fioroni: e questo ci è piaciuto, dal momento che si tratta di una delle sue prime uscite pubbliche in tale veste, sempreché non si tratti di un atto di facciata: ma in genere il tempo è galantuomo…

Per quel che ci riguarda, siamo da sempre convinti che l’opera pedagogica e didattica di Lorenzo Milani non sia né esportabile, né riproducibile tout-court, ma contenga in sé alcune idee-forza più che mai attuali e che sono un patrimonio comune di altri grandi maestri, Aldo Capitini e Danilo Dolci su tutti. Basti qui ricordare il valore attribuito alla parola ed alla pratica democratica della discussione, della comunicazione, nonché lo schierarsi dalla parte degli ultimi, dei diseredati, degli esclusi.

L’appuntamento, per tutti, è alla marcia del prossimo anno: chissà mai che da Perugia si possa organizzare un pullman di partecipanti che in qualche modo riannodino il filo che ci lega a Barbiana e che in passato ha portato lassù, attivando anche una bella e importante collaborazione, Aldo Capitini, Lanfranco Mencaroni e Pio Baldelli, aiutati in città, tra gli altri, da Bruno Orsini, Nini Menichetti, Giovanni Moretti e Maurizio Mori.

(Walter Pilini)