“REQIEM
PER LA AGRODEMOCRAZIALIMENTARE SOGLIA DI INTOLLERANZA OGM: “IL CAVALLO
DI TROIA” PER LA DITTATURA DELLE Gli
ambientalisti quelli veri, sono guerrieri acerrimi e utopisti, spesso
dalle lance spezzate, agli occhi di tutti gli altri seguaci del credo
“quello che non ammazza ingrassa” (senza pensare che quello che non
ammazza oggi potrebbe ammazzare domani, accumulandosi nell’organismo),
il loro pragmatismo è sempre
a rischio di dogmatismo, appassionati nelle lotte di cause scomode e
faticose, dentro le quali esercitare la tensione del conflitto per un
consenso che quasi mai riescono
a raccogliere, essendo
radicali e non sempre di facile comprensione,
gli obiettivi che vanno perseguendo,
ma, come sentiremo, assolutamente
necessari per il bene collettivo: quello
della salute per l’uomo e per l’ambiente. I beni alimentari
sono imprescindibili dalla nostra esistenza e parafrasando un espressione
celebre, comincia
ad apparire chiaro a molti che
quando tutte le risorse saranno esaurite e contaminate non potremo
mangiare ne bere i soldi o i
lingotti d’oro. Mentre le
classi privilegiate si
illudono, che potranno ancora
accedere alle risorse, pagando di tetra moneta quello che appartiene alla
gente, è curioso sapere che nelle mense della Monsanto si rassicurano i
dipendenti dall’essere OGM free, perché
chi li conosce li evita, a tutti gli altri resterà soltanto
la gogna condanna
di “morire a stento” in uno scenario alla Metropolis, dove la
schiavitù abolita almeno sulla carta e in alcune parti del mondo, grazie
al sacrificio di uomini e donne, tornerà
ad aleggiare tiranna con
mezzi tecnologici, coltivatori e coltivatrici ridotti a servi della gleba
di feudatari latifondisti
multinazionali senza
scrupoli, disposti a mangiare sulla testa di chi
crepa di veleni e debiti accumulati.
Capire come bisogna dire no,
ai mille compromessi che le ragioni economiche
impongono nei confronti del rispetto dell’ambiente
ignorando le prospettive
e le conseguenze a lunga e
lunghissima scadenza; come bisogna lottare
contro tutte le forme di scienza falsa
mistificata e strumentalizzata.
Mi parla criticamente delle “modificazione
genetica degli ambientalisti” e di come i mille accomodamenti non
possono portare che al disastro, perché così si fa passare il
“male”, che non conosce lealtà (il demonio è frutto di una
modificazione/punizione divina) e
adotta l’inganno e il furto per
impossessarsi dell’anima della natura, per sostituirsi a Dio (Dio ci ha
creati gratis, ma i diritti di autore se li sono comprati le multinazionali e con quelli si “giocheranno”
ettaro per ettaro una terra che non gli appartiene) questi poteri forti
intendono da qui in futuro, fare
pagare i “diritti” alla vita e alla sopravvivenza a tutti gli abitanti
dell’intero pianeta. Mi addolora particolarmente,
scoprire che gli OGM sono nocivi alle coccinelle (quelle dai sette
punti neri) le rende sterili, e chissà a quanti altri insetti utili,
romanticamente amici dell’infanzia e fedeli alleati dei coltivatori (di
mia nonna e mio nonno), riferimenti
evocativi altamente simbolici spazzati via, oltre alla nota realtà delle
piante Ogm sterili. La soglia di tolleranza è il cavallo di Troia delle
multinazionali, perché sta permettendo di superare le mura che l’Unione
Europea aveva innalzato, contro di esse. L’astuzia potrebbe vincere, e
mettere il nostro patrimonio a ferro e fuoco, ma noi dobbiamo sostenere,
tutti i piccoli e grandi David, che possono ancora abbattere il gigante,
mostruoso e potente, ma senza
cuore, con la sua enorme
gola, il suo un
enorme apparato
digerente, e il suo rivoltante
e incontenibile sistema
di defecazione, se gli si
stacca la spina, se gli
buttiamo della terra viva nella gola, se gli togliamo il consenso globale,
forse il gigante sordo e cieco morirà,
potremmo così gettare
semi vivi di uomini e donne, su
una terra liberata, da tutti i sistemi violenti dell’agricoltura
convenzionale, con il nostro
orgoglio e la nostra dignità
di un libero arbitrio in contatto con una nuova armonia
dell’essere, ritrovando noi stessi e l’essenza del nostro
creato, (nelle sue differenze e nel rispetto di esse) (praticando
la filosofia e filosofando
nella pratica) ogni nostra
ricchezza non sarà più in
svendita, sarà salvata e tramandata alle generazioni future.
Marta Ponti |