risonanze              

 

Il progetto di  risonanze punta su due aspetti, strettamente collegati:

  1. abitare il luogo, cioè stabilire un rapporto attento ed equilibrato con la storia ambientale e culturale del 
    luogo in cui viviamo: un equilibrio “capace di futuro”;

  2. ristabilire il diritto alla parola per tutti, attraverso la creazione di luoghi della parola in cui ciascuno possa 
    prendere le decisioni che riguardano il futuro del luogo in cui vive.

Il diritto alla parola consiste innanzitutto nel riconoscimento della dignità delle culture e dei linguaggi (i dialetti, 
le lingue, le forme espressive), specialmente nelle loro forme più aperte e contaminate, il cui valore sta in ciò che 
si ha da dire
più che nella forma in cui si dice. Ciò implica la creazione di spazi di ascolto e la ricerca della 
chiarezza
come fattore di democrazia.

Culture e linguaggi oggi sono in rapida evoluzione, per la circolazione delle persone, i nuovi arrivi, l’intreccio con i 
mezzi di comunicazione di massa e le nuove tecnologie: non ci interessano dunque le difese delle culture o le loro 
purezze (presunte), ma al contrario il loro rinnovamento e le nuove tradizioni, i contatti e le contaminazioni.

Le culture locali sono (da sempre) il prodotto unico e originale delle contaminazioni tra le diverse culture che si 
incontrano su uno specifico territorio, delle risonanze che esse assumono in esso rispetto ai fattori che lo 
caratterizzano: ambiente, cultura, storia. Tali risonanze consentono di abitare il luogo in modo più pieno.

Oggi, il problema più complesso rispetto al luogo è quello di lavorare sulle città, perché possano evolvere in 
città sostenibili
attraverso scelte su temi come la vicinanza, la pedonalità, la riduzione del rumore, gli spazi 
di conversazione, il rallentamento, e così via.

Il lavoro sulle culture locali non implica solo la “riscoperta” di una ricchezza espressiva o di appartenenza, ma 
anche la possibilità di esser presenti sulla scena europea e mondiale con proprie proposte, con propri prodotti, 
capaci di dare anche un futuro economico e di produrre occupazione.

Su questa articolazione di temi sta ormai crescendo molto movimento, anche da noi; e soprattutto si sta facendo 
strada l’idea che ci sia spazio per una discussione sul futuro, in rapporto a quei beni fondamentali che il mercato 
non regala, e lo stato non sempre garantisce: una vita lunga e sana, l’istruzione, l’inclusione sociale, la dignità della 
propria cultura, la capacità di decidere…

Il tema centrale della rivista sarà dunque l’indagine su quanto si muove nel territorio sui temi dell’equilibrio 
territoriale e delle diversità (bio-culturali): il progetto di risonanze perciò sarà basato sulle interviste alle 
persone, ai gruppi, ai movimenti, come narrazione in prima persona nella quale possono trovar espressione 
le motivazioni e le convinzioni degli intervistati.

                            La redazione