Il commercio equo e solidale e la
Cooperativa Monimbò
Intervista a Stefania
Guerrucci
UN ORATORIO DEI FRATI
CALZOLAI DEL 1600 NEL CUORE DI PERUGIA OSPITA LA BOTTEGA DEL MONDO,
IL NEGOZIO DI COMMERCIO EQUO E SOLIDALE GESTITO DALLA COOPERATIVA MONIMBÒ.
ALLA CASSA MI
ACCOGLIE STEFANIA GUERRUCCI, MEMBRO DELLA COOPERATIVA E OPERATRICE PRESSO
LA BOTTEGA,
CHE CI PARLA DELLA SUA ESPERIENZA.
Io ho iniziato a
collaborare con la Bottega come volontaria dal ’94, quando sono
venuta a Perugia.
Però la Bottega esisteva
già?
La Bottega è stata
aperta nel ’91; è nata come Associazione, stavamo in via S. Andrea; è
diventata Cooperativa nel ’97, e
dal ’98 siamo in questa sede nuova, un oratorio restaurato molto bello e
più visibile. Io da un anno sono fissa a tempo
parziale; siamo in due, mentre i soci della Cooperativa sono circa 170;
però soprattutto i volontari, una decina di persone
che fanno il grosso del lavoro: dall’arrivo della merce, quindi
scaricare pancali di roba, sistemarla all’interno della Bottega,
e poi dare spazio all’informazione sulla Bottega, seguire le campagne,
fare iniziative esterne. L’ultima iniziativa è sui datteri,
contro l’embargo all’Iraq. Si tratta di portare avanti un discorso che
non è solo commerciale, ma anche sul valore politico e
culturale della Bottega.
Parlami di altre iniziative
in cui è impegnata la Cooperativa.
Innanzitutto, la
partecipazione al mercatino del biologico, ogni prima domenica del mese,
con alimentari, perché il mercato
equo sta cercando di diventare anche biologico in modo da non far
utilizzare pesticidi per il tè o il cacao. Il cacao che si trova
nelle Botteghe è sempre e solo con il burro di cacao, non con
altri additivi oggi ammessi dall’Unione Europea. Poi c’è il lavoro
nelle scuole, con una attività didattica su tematiche legate al
commercio equo, come una educazione al consumo critico,
all’interno di un discorso sull’economia mondiale; e c’è sempre
più richiesta. Poi c’è stata la partecipazione alla Marcia della
pace, con punti di ristoro con i prodotti del commercio equo; c’erano
anche i ragazzi della Bottega di Città di Castello.
Il cacao mi sembra un punto
di forza della Bottega sul piano della qualità; come vi siete posti
rispetto ad
Eurochocolate?
Noi eravamo stati invitati,
ma abbiamo scelto la non partecipazione: non ce la siamo sentiti perché
ci sembrava di essere
contraddittori con i nostri contenuti. Comunque abbiamo fatto informazione
all’interno della Bottega sulle multinazionali del
cacao; abbiamo anche fatto una lettera aperta spiegando le nostre
motivazioni. In realtà è un po’ anche una sfida: se
vendiamo di più, fa bene anche ai produttori, ma anche le modalità del
vendere hanno un significato. Il bello sarebbe poter
organizzare una manifestazione alternativa, invitando i produttori…
Certo, tutto si basa sul volontariato…
Chi sono i volontari?
In gran parte sono ragazzi
giovani, però ci sono anche persone di tutte le età, ognuno col suo
tempo, le sue possibilità,
i suoi interessi. Essendo Perugia un luogo di studio ci sono molti che si
fermano, per dei mesi o un anno, e collaborano
con la Bottega; naturalmente ci sono anche molti perugini. Soprattutto
dopo Genova c’è stata una grandissima risposta.
Tra l’altro c’è una grande collaborazione con le altre cooperative,
noi abbiamo in Bottega prodotti di gruppi parrocchiali,
gruppi artigianali, cooperative sociali della città con lavori di persone
svantaggiate. Il prodotto ha un valore aggiunto dato
dalla provenienza, dal lavoro che c’è dietro, sapere chi lo fa, come
viene fatto, con quale scopo, e questo per noi conta molto.
Fammi una guida della
Bottega.
Le Botteghe si
caratterizzano anzitutto per la parte alimentare, la parte storica delle
Botteghe, dal tè al cacao ai succhi di
frutta… Poi c’è l’artigianato; abbiamo anche libri, sulle tematiche
del commercio equo, del consumo critico, dell’intercultura,
della guerra…
Qual è il meccanismo di
approvvigionamento del commercio equo?
La Bottega fa parte
di un Consorzio di circa 130 Botteghe, il Ctm (Cooperazione terzo
mondo), che è la maggior catena di
importazione del commercio equo; ce ne sono anche altre di cui abbiamo i
prodotti come Ravinala che lavora solo con il
Madagascar, Commercio alternativo, ecc. Il Ctm lavora in vari Paesi di
Sudamerica, Asia o Africa, con gruppi di persone
organizzate in cooperative o in altre forme associative; ciascuno produce
in base alle proprie tradizioni e a ciò di cui dispone
nel proprio luogo. Entrando nel commercio equo, i gruppi hanno
diversi vantaggi: possono avere prefinanziamenti del 50%
sulla produzione annua, i prezzi non cambiano con la legge del mercato per
cui da un giorno all’altro rischiano che quello
che fanno non vale assolutamente niente, il prezzo del prodotto è deciso
dal produttore. Non ci sono quindi intermediari e
non ci sono le spese di pubblicità che possono fare le grandi catene e
che costano miliardi. Ci sono anche delle regole da
rispettare: gli investimenti devono essere riutilizzati all’interno
della comunità dei produttori, anche in progetti per donne o
bambini o scuole o altre necessità. Poi i prodotti vengono importati, a
Verona c’è un grande magazzino da cui si riforniscono
le Botteghe. Il margine delle Botteghe è basso, e serve più
che altro per le spese di gestione.
Monimbò è un quartiere
della città nicaraguense di Masaya che ebbe un ruolo centrale nella
Rivoluzione Sandinista ed è
anche un movimento di indigeni che coordina la produzione e la
commercializzazione di diverse cooperative e gruppi
associati.
In rete:
Il Consorzio Ctm
Altromercato cura il sito www.altromercato.it.
L’indirizzo di posta
elettronica della Bottega del Mondo di Perugia è monimbo_pg@libero.it.
Numerosi altri siti sono dedicati
al tema, specialmente da parte di associazioni locali. Tra i siti di
interesse nazionale, si possono vedere:
www.citinv.it/equo; http://commercioequo.org; http://digilander.iol.it/cees;
www.equo.it; www.mondoetico.it;
il sito di Commercio alternativo è www.4net.com/comalt
Interessanti le mappe e le
guide, ad esempio : http://guide.supereva.it/commercio_equo
e
http://ines.gn.apc.org/ctm/punti.html
Riviste in linea sono
"L’Altromercato" sul sito del Ctm; "Giusto
Movimento" su www.arpnet.it;
"Consumi etici" su www.consumietici.it; Equo
World (in italiano, malgrado il titolo in itanglese) su
www.geocities.com/heartland; e Fair (in italiano e in
inglese) sul citato www.citinv.it/equo; in linea
si trovano anche riviste cartacee molto attente al commercio equo e ai
rapporti nord-sud, come "AltrEconomia"
su www.altreconomia.it, "Nigrizia" su www.nigrizia.it
e "Carta" su www.carta.it
Numerose associazioni e o.n.g.
dedicano largo spazio al commercio equo: è il caso di www.cesvi.org,
www.manitese.it, e di siti di collegamento come www.peacelink.it
(in italiano) e retelilliput.org
L’Altrocommercio in
Umbria
Gli indirizzi delle Botteghe
della rete Ctm in Umbria:
Foligno,
Via Mazzini 15;
Spoleto,
Via Plinio il Giovane 10;
Terni,
Via S. Tommaso 11;
S. Maria degli Angeli
(Assisi), Via Becchetti 47;
Orvieto,
Via Garibaldi 25;
Perugia,
Via Bonazzi 41/a
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