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Ardotti 'n cencio                                              

 

Intervista a Carru, Truvid, Albertino e Erri

Quattro ragazzi che, come tanti, vogliono fare musica e fanno un gruppo. Ma Carru, Truvid, Albertino e Erri
non sono un gruppo qualsiasi: già il nome del gruppo,
Ardotti ‘n cencio
, è fuori del comune, nel senso di poco
normale: e loro ci tengono a non essere tanto normali, ma senza poi crederci troppo.
Ed è così per ogni cosa che dicono: la dicono convinti, ma poi ci ridono su.
Li incontro allo stadio, sono le due del giorno, non c’è niente da bere e fa un gran caldo: ma basta non prendere
l’intervista troppo sul serio… E allora comincio a chiedere se ce l’hanno, dei nomi veri.

Preferiamo rimanere anonimi, se no tutte le fan vengono sotto casa, a dire: dov’è? Ci vuole il servizio d’ordine.

Si, specie dopo l’intervista su "risonanze". Allora, cominciamo dal nome del gruppo: com’è nato?

All’inizio non sapevamo come chiamarlo: Powers Rangers… siamo partiti quando eravamo molto più piccoli, avevamo
tipo sedici diciassette anni, e facevamo cover di questi gruppi qui, vede? Quelli che ascoltavamo noi, gruppi slovacchi,
suonavamo il punk, il genere è quello.

Perché punk slovacchi?

Erri è slovacco. Insomma non avevamo il nome, e allora ne abbiamo trovati tanti, e in un anno, nel ’97, ne abbiamo
cambiati tantissimi, nessuno era definitivo; però questo era stato il primo, e è rimasto; veramente all’inizio lo chiamavamo
 Punkolanutella (leggi pan co’ la nutella), oppure punkolviagra… riavevamo già piccole esperienze, tragiche esperienze.

Come avete deciso di formare il gruppo?

Eravamo su un prato, e abbiamo detto…- tocca fà un gruppo che… tocca esse sempre ‘mbriachi, allora anche il nome
si addice; poi il Carru è stato costretto a suonare la batteria. All’inizio eravamo nati come un gruppo serio, dopo un po’
di mesi abbiamo capito che non saremmo mai diventati seri… Lui è Erri, il bassista: il primo bassista era un’altra persona,
 il Lola, un amico nostro, solo che alle prime prove si è presentato con una chitarra classica legata con lo spago, invece
del basso; allora dopo la prima prova aven’ detto: "Nn’è ‘l caso", e l’abbiamo costretto a suonare lui.
Ha imparato per inerzia… cioè non ha mai imparato, va bene. Truvid suona la chitarra. Albertino canta; cioè canta,
 insomma, parla, un po’ di tutto.

Ma cosa canti? Che testi?

In perugino; boh; torta al testo… che poi le canzoni le scriviamo come viene viene, non ci impegniamo manco tanto,
però finché fanno ride, noi ci divertimo, la gente si diverte, e quello è l’importante. Sono in perugino, un po’, ma neanche
 in italiano; probabilmente fuori da Perugia non capiscono. Il testo deve fà ride, prendiamo in giro un po’ tutti, non sono
 testi impegnati. Facciamo uscire il bambino che è in noi, il fanciullino, anche perché qualcuno l’abbiamo scritto a
quattordici anni…

La gente che vi ascolta chi è? Dove andate a suonare?

All’inizio lo abbiamo fatto per gli amici nostri, per noi, così ci siamo sciolti anche; saranno stati due o tre anni che
non suonavamo insieme; poi, degli amici nostri ci hanno detto: Beh, fate un cd; abbiamo fatto questo "Me par de
conoscete
".
Lui più che altro voleva farsi notare dalle freghine; di una cinquantina di copie ce ne sono rimaste uno o due,
anche se siamo totalmente fuori dal giro; siamo stati anche noni nella classifica di Musica musica dei primi dieci venduti,
fittissima che il Fofo ce l’avesse messo, insieme ai Pink Floyd… oh, in centro andamo…
Suoniamo quando ci chiamano; veramente dove andavamo ci cacciavano via, prima, facevamo i danni, scocciavamo le
chitarre, amplificatori, tavoli… non ci volevano più a sonà… cioè, non sonavamo, ci provavamo… anche adesso.
Adesso però abbiamo avuto la fortuna che il Fofo ci ha fatto suonare al Norman, se no bene o male nei centri sociali
o locali così, circoli Arci, Cantiere 21… Anno scorso alla Skoletta, il Csa occupato.
Al prossimo e ultimo concerto se vuole venire l’invitiamo. Volevamo fa un tour col Roco, solo che… Roco è un pallino
nostro, riunire giovani e non giovani. Alla Sagra della macedonia una sera facevamo le canzoni a richiesta, e abbiamo
trovato un omino che sapeva tutte le sue canzoni, un fan…
Un altro gruppo perugino erano i "Daje mosco", ma loro volevano fà i seri, noi ci siamo seri conto che non siamo seri,
loro invece mi sa che non se ne rendevano conto. Adesso vogliamo fare un altro cd, roba nuova ce l’abbiamo, magari
con altri gruppi di Perugia. Il titolo ancora non si sa, può darsi "Me l’evon ditto ma ‘n c’evo creso", oppure "Forza
e coraggio che domani è peggio
". Il primo cd era anche cd-rom, con virus annesso, c’erano foto, barzellette
raccontate da noi, insomma per le cinquemila lire che facevamo spendere agli amici era meglio di un cd "compro",
considerando quello che abbiamo speso ciabbiamo armesso un sacco di soldi; cioè, io ciò armesso, loro non hanno
speso niente; a proposito, i soldi dei cd che avete venduto chi l’ha presi?

Altre curiosità?

Siamo single, cioè no single, ma disponibili. Lui è una star, ogni sera ne trova una, la sera dopo ne costringe un’altra,
l’altra sera la butta giù dagli scalini. Adesso le domande le facciamo noi: E’ sposato lei? Che strumento suona? Vuol
suonare con noi? Dove la troviamo questa rivista?