Un piano a medio termine di interventi
sulla mobilità urbana
Guido Viale
Un piano a medio termine di interventi sulla mobilità
urbana deve porsi l’obiettivo di spostare una quota consistente di passeggeri
e merci dal veicolo privato al trasporto pubblico. Occorre tener presente che
circa due terzi degli spostamenti urbani sono erratici: non servono per andare o
tornare dal lavoro, ma per altri motivi, tra cui prevalgono gli acquisti, o
perché è il lavoro che prevede continui spostamenti.
Gli spostamenti erratici sono più difficili da
programmare, sia per chi li compie che per chi li deve regolare. Insieme alla
dissoluzione del tessuto urbano compatto mano a mano che ci si inoltra verso le
periferie della città e dell’area metropolitana, l’erraticità degli
spostamenti fa sì che la domanda di mobilità non possa essere soddisfatta con
servizi di linea (con percorsi, orari e fermate fisse) per quanto elevata sia la
qualità del servizio (frequenze, capacità, velocità, comodità) offerta.
Gli strumenti per promuovere questo passaggio modale sono
essenzialmente due:
* intermodalità (agevolazione dello scambio di vettore tra
auto privata – o bicicletta – e mezzo pubblico; ma anche tra mezzi pubblici
diversi;
* auto condivisa (car-sharing), per muoversi dove l’auto
privata non può o non potrà più entrare; auto comune (car-pooling),
per raggiungere le linee di forza del trasporto pubblico locale (TPL) da un
abitato disperso; del trasporto pubblico flessibile (DRTS: servizi a chiamata,
taxi individuale e collettivo).
Per raggiungere risultati consistenti in questo campo
occorre collegare strettamente la mobilità alle attività che la determinano e
all’assetto urbano. Gli obiettivi da considerare sono sette:
1. Ridurre l’esigenza e le ragioni per spostarsi, o la
lunghezza e la durata degli spostamenti in ambito urbano, facendo leva su tre
fattori:
* nuove tecnologie: telelavoro, e-government per servizi di
sportello anagrafici e autorizzativi, telemedicina, formazione a distanza,
tele-banking, teleshopping;
* riqualificazione dell’assetto urbanistico: ampliamento
della ZTL (zone a traffico limitato, con soluzioni tecnologiche predisposte per
l’imposizione di pedaggi differenziati, in modo da permettere il governo dell’accesso
nel corso del tempo); istituzione di percorsi protetti per biciclette e pedoni e
soprattutto per bambini non accompagnati; pedonalizzazione di vie e piazze
storiche.
* con prospettive di più lungo respiro, individuazione dei
punti del tessuto urbano che hanno le potenzialità per diventare dei poli di
attrazione e utilizzazione del decentramento amministrativo e della
localizzazione di attività che possano fungere da alternativa reale –
ancorché parziale – alle funzioni oggi svolte dai centri storici;
2. Distribuire in modo più omogeneo gli spostamenti su
tutto l’arco della giornata, attraverso processi negoziali. Per questo
occorre:
* accertare orientamenti, preferenze e vincoli (legati sia
ai diversi contesti lavorativi, ciascuno dei quali offre margini di
flessibilità diversi, sia al concatenamento di attività, quali accompagnamento
a scuola dei figli, andata e ritorno da lavoro, shopping, attività sportive e
ricreative, ecc.), delle diverse categorie interessate (studenti, single, madri
e padri di famiglia, ecc.);
* verificare anticipatamente gli effetti di uno spostamento
degli orari di ingresso e di uscita da scuole, uffici e stabilimenti, sia
rispetto alle caratteristiche delle attività svolte, sia rispetto alla
fabbisogno di servizi aggiuntivi (pre-scuola, doposcuola, variazione di orari o
frequenze di determinate linee di TPL; navette aziendali o di area, scuolabus,
servizi di trasporto a domanda; percorsi protetti e assistiti casa-scuola,
abbonamenti al TPL scontati, promozione e gestione del car-pooling, ecc).
3. Promuovere la mobilità pedonale e ciclistica.
* occorre garantire agibilità, sicurezza e qualità urbana
a percorsi pedonali protetti lungo gli archi più frequentati del reticolo
stradale: non solo in centro, ma soprattutto in periferia, intorno ai punti e
alle aree individuate come potenziali centri di attrazione. Strumenti:
dispositivi di rallentamento del traffico (Trafic calming), semafori a comando,
arredo urbano, vetrine, negozi, servizi, ma anche uffici e laboratori lungo i
percorsi pedonali (anche là dove gli edifici non sono allineati con la sede
stradale), panchine, alberi e aiuole. Lungo questi percorsi poi si possono
organizzare in orari particolari sistemi di sorveglianza che coinvolgano
commercianti, anziani, vigili o personale ad hoc, per garantire agli scolari
della scuola dell’obbligo il diritto di andare a scuola da soli.
* Occorre che i principali percorsi di attraversamento
della città siano praticabili per le biciclette e non presentino ostacoli o
zone ad alto rischio, moderando la velocità nelle strade a carattere
residenziale e riservando al traffico di scorrimento solo itinerari per i quali
esistono alternative praticabili con la bicicletta. Alle biciclette vanno
garantiti ricoveri protetti o custoditi (obbligo di collocare rastrelliere nei
cortili o nelle pertinenze di tutti gli edifici pubblici e privati e nelle
vicinanze dei principali poli di attrazione), il trasporto della bicicletta su
tutti i convogli delle linee di collegamento tra città e hinterland. Occorre
infine promuovere la diffusione della bicicletta a pedalata assistita, (stazioni
di ricarica e veicoli a noleggio)
4. Aumentare la convenienza del TPL rispetto al veicolo
privato sul piano dei costi, della rapidità e del confort, sia potenziando il
TPL che penalizzando l’auto:
* Per i costi le leve sono: tariffazione del parcheggio e
degli accessi alla ZTL, fidelizzazione dell’utenza del TPL; facilitazioni per
soluzioni intermodali (bus+auto).
* Per la rapidità, estensione di aree e vie a moderazione
di velocità ed estensione delle corsie preferenziali per i mezzi pubblici. L’aumento
della velocità commerciale dei mezzi pubblici comporta un aumento più che
proporzionale della capacità complessiva del servizio.
* Per la qualità, occorre ridurre affollamento dei mezzi e
tempi di attesa, in buona parte imputabili all’irregolarità dei passaggi e
sviluppare servizi a domanda (DRTS), con prenotazione fissa (per spostamenti
regolari alla stessa ora e sullo stesso itinerario per i percorsi casa-lavoro),
o estemporanea (per gli spostamenti erratici). Il DRTS garantisce un servizio
porta a porta che l’auto privata non è più in grado di offrire per la
difficoltà di trovare parcheggio in prossimità dei punti di origine e di
destinazione ed evita i tempi morti della ricerca del parcheggio. La non
competitività con l’auto privata è frutto di una distorsione percettiva che
induce a computare nei costi degli spostamenti con auto propria solo carburante
e parcheggio – e non anche ammortamento, manutenzione, assicurazione, pedaggi
e multe.
5. Diminuire il numero dei veicoli: non si può potenziare
a costi accettabili il trasporto pubblico di superficie se non si liberano le
strade da una quota consistente di traffico privato. Ma non si può limitare
molto il ricorso all’auto privata senza alternative per mantenere lo stesso
livello di mobilità. Tra queste:
* car-sharing, o auto in multiproprietà: sia per chi ha
bisogno di spostarsi liberamente in città per un periodo limitato di tempo (ore
o giorni) e di accedere senza vincoli alle zone vietate al traffico ordinario,
sia per chi ha bisogno di disporre di un’auto solo in circostanze non
frequenti (accompagnamento, trasporto di materiali, cerimonie; ma anche
week-end, vacanze, serate importanti, ecc.). Questo uso è in gran parte
complementare, e quindi compatibile, a quello per motivi di lavoro,perché
riguarda periodi differenti del giorno, della settimana o dell’anno.
* car-pooling: riguarda movimenti regolari casa-lavoro: con
una media di 3-4 passeggeri per veicolo, permette di ridurre di due terzi il
traffico di carattere pendolare in misura corrispondente alla sua diffusione.
Deve essere organizzato in modo mirato: non solo nelle aziende, ma anche nelle
scuole e nelle università e in aree ad elevata concentrazione commerciale, di
uffici o di piccole e medie aziende, istituendo la figura del mobility manager
di zona o di quartiere. Può essere organizzato anche in forma estemporanea al
servizio di particolari poli di attrazione (ospedali, impianti sportivi, centri
commerciali, servizi anagrafici, ecc.), ma deve sempre consentire alternative
estemporanee quando non si può ritornare con lo stesso mezzo con cui si è
arrivati; cioè permettere l’accesso a costi accettabili a servizi a chiamata:
taxi individuale, collettivo, DRTS. Il car-pooling può essere incentivato sia
dalle imprese (parcheggi riservati, buoni benzina, ecc.) che dalle
amministrazioni municipali, attribuendogli lo status di servizio pubblico e
assegnandogli l’accesso a corsie preferenziali, ZTL, aree di parcheggio
riservate, accesso scontato a servizi di trasporto pubblico.
6. Razionalizzare e ottimizzare la distribuzione delle
merci (ottimizzazione di carichi e percorsi mediante un sistema condiviso di
governo) per ottenere:
* riduzione dei chilometri percorsi, a parità di merci
distribuite;
* riduzione dei consumi, delle emissioni inquinanti e del
rumore, sia in conseguenza della riduzione de traffico, sia grazie al ricorso a
mezzi a minore impatto ambientale e più adatti ai percorsi specifici a cui sono
destinati;
* riduzione dei costi di trasporto, a beneficio sia degli
operatori del che si ripercuote sui prezzi finali e sul costo della vita.
* sviluppo delle consegne a domicilio (per e-commerce B2C,
spesa telematica, servizi del commercio di vicinato: tutte cose che riducono il
ricorso all’auto privata).
7. Migliorare la qualità dei veicoli per quanto riguarda l’impatto
ambientale: GPL, metano, bipower, ecc. Va comunque tenuto presente che i
miglioramenti degli impianti di riscaldamento possono ridurre le restrizioni
imposte alla circolazione. Gli interventi sugli impianti di riscaldamento, sulla
qualità dei combustibili utilizzati, sulle fonti alternative di calore –
solare termico e teleriscaldamento - e sui materiali di coibentazione degli
edifici hanno pertanto degli effetti diretti sul sistema di mobilità di tutta
la collettività urbana.