Labro
Al confine tra le province di Terni e Rieti, tra i monti della sponda orientale del lago di Piediluco, l’uomo ha scolpito nella roccia, più di mille anni fa, una piccola roccaforte di bellezza: Labro.
Interamente costruito in pietra bianca, è un piccolissimo borgo costruito attorno ad un castello. Questo posto ha ritrovato grande splendore dopo gli anni sessanta, quando fu restaurato da un architetto belga che ora vive qui. Sembra quasi finto, artefatto, tanta è la sua bellezza e la sua grazia; e a dire il vero forse in parte lo è, ma il luogo è splendido ed ha conservato in gran parte la sua originaria e storica natura medievale. La provincia di Rieti ne fa sfoggio nei suoi dépliants turistici e d’estate vi è un discreto afflusso di turisti che vi vengono a passare le vacanze, ma, turisti esclusi, Labro conta oggi poco più di una cinquantina di anime, arroccate, come il luogo in cui vivono, attorno ad un’idea di bellezza e di serenità sempre più rara.
Arrivati sin qui, però, non si può non passare per il locale di Babo:
questo e l’enoteca poco distante sono i due unici locali presenti. Da tre anni
Babo, al secolo Sinibaldo Nobili Vitelleschi, ha aperto questo locale, il luogo
caldo e accogliente è nientemeno che lo scantinato del castello di famiglia:
perché Babo, e il vero nome lo tradisce, è un sangue blu, e la sua famiglia è
da sempre detentrice del feudo di Labro. La sua è una storia particolare: nasce
e vive per molti anni in Brasile, dove coltiva la passione per la musica; arriva
in Italia a diciotto anni, inizia una serie di attività che non vanno a buon
fine, ma intanto mantiene il suo forte amore per la musica e tre anni fa con la
moglie decide di venire qui, per aprire un locale dove fare buona musica e dove
almeno non paga l’affitto. Così può capitare di venire qui una sera e
trovarsi in un’atmosfera unica, come a casa di amici, sentir suonare buona
musica in un concerto improvvisato da qualche musicista amico di Babo, e bere
ottima birra belga. Ma cosa spinge ad aprire un pub dove una birra media costa
tre euro, e dove, quando va bene, si è al massimo in una quindicina? "La
passione per la musica" ci risponde tranquillo Babo, "e poi non è
stressante, mi piace e in fin dei conti rende anche, dato che non pago l’affitto".
La musica dunque: "ma la bellezza del posto" continua Babo "si
potrebbe prestare per usare tutto il paese per fare musica: questo è il mio
obiettivo; anche se devo dire che mi piace vivere alla giornata, e non voglio
fare troppi progetti a lungo termine". In fondo ha ragione, la bellezza qui
vive in un fragile equilibrio, e forse è questo che la impreziosisce.
(Maurizio Zara)