SOMMARIO

"La Goccia"- Associazione di donne  


Intervista a Alba, Anna Maria, Antonella, Carla, Elda, Felicia, Maria,
Maura, Paola, Roberta, Rossana, Simone

Il nome? Può essere" la goccia che fa traboccare il vaso", oppure " la goccia che scava la
pietra" oppure, come recita una poesia recuperata dalla componente napoletana del gruppo,
" 'na goccia cade 'ncoppe a 'na rammera (lamiera)/ toc - toc - toc / che cacamiento 'e cazzo!,, .
La Goccia è una bella voce di donne, creativa ed energetica, riconoscibile a Perugia, in
Umbria, e non solo, con una predilezione per le forme delle arti teatrali, visive, figurative.
Loro si chiamano Le Gocce : iscritte circa 30, attiviste 15 variabili, zoccolo duro 8 dette
"zoccolette storiche", cioè quelle della fondazione, della memoria, la continuità e la tenacia.
L'organigramma è completato da una giovane donna presidente.

Abbiamo iniziato nel 1989 insieme ad altre associazioni con l'animazione teatrale "Il gioco dell'oca"
 sulle condizioni femminili; poi nel 1993 ci siamo organizzate in associazione culturale.

Si parla in una delle riunioni settimanali: ...Siete andate alla mostra "La città dei diritti umani"? ...
Ho portato il programma di Omphalos, film e conferenze, organizzato da Arcigay....Venite a sentire
la videoconferenza sulla filosofa spagnola Maria Zambrano? noi abbiamo fatto il corso sull'Antigone
della Zambrano alla scuola estiva delle storiche a Siena con Anna Rita Buttafuoco che avevamo
conosciuto quando abbiamo organizzato le lezioni su "Donne, soggettività, conoscenza" a Palazzo
della Penna nel 1994... Questo il ritmo dei discorsi, ognuna riferisce un'esperienza, condivide
un'idea,e da una cosa buttata lì
. Una mia amica ha del materiale pronto per parlarci della pittrice
Frida Kalho; nasce un evento di cultura all'Università per stranieri (aprile 2002), perché promuovere
la conoscenza e la diffusione della produzione artistica propria, di singole donne o gruppi femminili,
fa parte degli scopi dello statuto.

Ma stasera c'è l'intervista per "risonanze". Che cos'è La Goccia?

Io dico che è una bella associazione di matte, che raccoglie tutte le donne di tutti i tipi, di tutte le
razze, le etnie, le religioni e le non religioni, le politiche. Ci si sta bene.

Ma precisamente, chi siete, da dove venite, dove andrete?

Andremo a Tùbingen a settembre con il nostro ultimo spettacolo "AVE To The Lost Moon Sisters",
 invitate dal Gruppo Frauen International Tùbingen. Il testo è liberamente tratto dalla poesia AVE di
Diana Di Prima, unica personalità femminile della Beat Generation; siamo nove perdute sorelle lunari
che si raccontano le proprie sofferenze fino alla consapevolezza e alla condivisione della femminilità
che dà libertà. Continuiamo così una tradizione di teatralità, come "Chez nous" presentato nel 1995
al III Festival Donne nel Mediterraneo ad Aix en Provence, o lo spettacolo-studio su "Le Baccanti "
del 1996 o i materiali per "Medea" del 1997.

A proposito, come mai questa passione per il teatro?

"Perché è una forma di espressione anche questa, e anche questa politica come le altre scelte.
Quando abbiamo qualcosa da dire, ci piace dirlo attraverso un testo, letto studiato riscritto con le
nostre teste e le nostre vite, che ci condivida e faccia circolare un'idea, un'immagine di donne, che
agiti un problema. Non a caso abbiamo sempre scelto di rappresentare aspetti di marginalità sociale
vissuta al femminile: prostitute, barbone, immigrate. Nel teatro, poi, ti metti in gioco e impari a
giocare con te stessa e con le altre. Pensa che cosa vuol dire giocare a 40 anni...
Quando fate teatro o anche i laboratori si vede che in voi accade qualcosa di speciale, si crea tra di
voi un legame in più, è come un contatto ravvicinato che vi rende liberate, contente, vi fa star bene.
"I laboratori li faccio (coinvolgente la mia iniziazione con il Teatro dell’oppresso, nel 1999), il teatro
non sono capace di sostenerlo". "Perché ancora non hai cominciato a giocare, vedrai quando avrai
imparato a giocare...."

Ecco come sono Le Gocce. Ti danno uno spazio, una possibilità di progetto, ti trascinano in
percorsi e camminamenti che da sola non faresti, non fai, non hai fatto, ti danno la dimensione
del gruppo: le cose fatte insieme possono smuovere, te e un po' di mondo. E ti trovi a fare
sit-in
come Donne in Nero o Donne contro la mafia o a manifestare contro la sperimentazione nucleare,
 oppure leggi poesie e testi di solidarietà per Cuba (1995) o per le donne algerine(a Magione
1998) o in favore delle Madres de Plaza de Mayo (2002).

E' questo che intendo quando dico che La Goccia non è un'associazione ma uno stile di vita: con
loro apprendi ed eserciti la solidarietà, la reciprocità, l'ironia, la creatività...
Non siamo un'associazione omogenea né idilliaca, siamo tutte diverse per idee, per origini, per età,
per appartenenza, discutiamo e litighiamo, le decisioni si prendono anche con urti e sbattimenti, non
è necessaria l'unanimità per alcune scelte. Ognuna libera un suo desiderio e trova sostegno e dà
visibilità ad altre donne; per esempio la mostra alla Rocca Paolina " FORME da leggere PAROLE
da guardare" (1997) con le sculture di M. H. Aleman, le fotografie di M.Liverani, le pitture ed
incisioni di A. M. Tontini, le poesie di M. G. Serra; o le letture delle poesie di Gladys Basagoitia
Dazza e di Vera Lucia de Oliveira. A tutte è data la possibilità di esercitare e di scegliere un percorso
di formazione e coscientizzazione: si discute della legge sulla procreazione assistita, si leggono testi
significativi di scrittrici, ci si confronta con Emma Baeri, storica del femminismo (1999), si ripercorre
 la memoria di una certa militanza attraverso "Riguardarsi", mostra di manifesti del movimento
politico delle donne in Italia dagli anni 70 agli anni 90 (a Perugia e a Terni nel 1999), si collabora con
altre associazioni come nell’attuale progetto europeo antidiscriminazione "Be equal, be different"
con Generazioni e Arci gay /Arci lesbica. E i laboratori di espressione corporea permettono una
certa appropriazione consapevole della voce, della gestualità, del movimento, del respiro, mettono
in comunicazione con il corpo....

Ma allora siete femministe?

"No, perché sono diffidente verso chi esclude l'altro sesso…". "Ma c'è chi è sposata da 20/30 anni
ed è femminista..." . "Vedo nel femminismo una lettura del mondo al femminile, uno sguardo sulla
realtà che ci guarda e ci riguarda..." . "Forse dipende dalla mia formazione a Parigi, con mia madre
ho sperimentato la forza femminile di affrontare i problemi da sole..." . "Sono femminista e mi
accorgo che i miei riferimenti di formazione sono tutti femminili, ed ancora bisogna esserlo perché le
donne sono pseudoliberate, non hanno scaricato nulla delle responsabilità a loro attribuite dalla storia,
 dalla società. Quando penso ai due sessi non penso ad una loro opposizione ma ad una
intercambiabilità di ruoli, non rigidi né fissati per convenienza sociale o statuto storico...."

E se la coppia è formata da due donne? il problema è più complesso o semplificato dai
condizionamenti dell'educazione ?...

Vi ricordate quando leggevamo Sibilla Aleramo? Lei rimane sconvolta quando non viene capita
dalle donne che la respingono dicendole che i suoi problemi non le riguardano; le rivendicazioni
di Sibilla sono borghesi a fronte dei problemi sociali ed economici delle altre donne che hanno un
altro livello di bisogni. "Io Sono Mia" è una affermazione borghese per la donna borghese che
non ha altre esigenze da rivendicare... "Eppure Lidia Menapace durante il seminario sulla cultura
della pace e della guerra ha detto che Io Sono Mia è l'affermazione più rivoluzionaria degli ultimi
anni, vuol dire "Io Esisto" in quanto portatrice di diritti e perciò tu uomo, tu società devi fare i
conti con me perché "Io ci sono". Il femminismo non è un movimento élitario ma una grande
rivoluzione.....

"Negli anni ‘70 scelsi il movimento studentesco perché misto, di maschi e di femmine, e di tutti
i livelli sociali, la società liberista va combattuta insieme, pensavo. Oggi vedo che la negazione
della differenza in nome del principio dell'uguaglianza ha messo in crisi il diritto alla differenza,
che va valorizzato e preteso. Avete, per caso, osservato l'esperienza della malattia in un uomo e
in una donna? nella donna c'è discrezione anche nella sofferenza, la discrezione di chi non vuole
disturbare. L'uomo è egoista. D'altra parte il femminismo cambia definizione nel tempo,come le
maree... "Il femminismo dice "siamo uguali", il maschilismo dice "noi uomini siamo superiori".

Ma voi giovani come siete approdate in una Goccia più adulta di voi?

"Io per caso e in una situazione di follia creativa delle Gocce riunite a Poggio Morico in una tre
giorni di laboriosità teatrale, di grande fermento ideativo e di grandi discussioni animatissime;
e io mi aggiravo tra loro cercando di capire il senso del loro divertirsi e del loro arrabbiarsi..." .
"Io sono entrata nella Goccia perché a differenza delle mie coetanee le Gocce sono capaci di
mettersi in discussione...".